Cambia la legge sui consumi energetici: ecco la novità

Ogni grande azienda ha sulle proprie spalle un consumo di energia elettrica imponente,che spesso, non adottando eventuali contromisure, arreca conseguenze, come la diminuendone di introiti e competitività, senza contare che, uno spreco di energia corrisponde quasi sempre ad uno spreco di risorse, le quali, potrebbero essere meglio utilizzate, diminuendo così anche l’impatto ambientale, cosa che all’estero sanno fare bene, ma che nel nostro paese si applica con lentezza:
fortunatamente con il decreto legislativo 102, che è una diretta conseguenza dell’adeguamento alle norme diramate dall’unione europea in materia di risparmio energetico, tutte le grandi aziende, sono state obbligate a compiere un audit energetico sui propri consumi, seppure con qualche eccezione, basata su criteri specifici particolari.

Che cosa è un audit energetico

Per audit energetico si intende un vero e proprio resoconto, attuato anche con verifiche sul posto, sui consumi energetici di un’azienda, intesi, non solo come quelli elettrici, ma in generale, da intendersi, come una panoramica sull’insieme dei consumi generali, elettrici, termici, della strutturazione degli edifici, e le loro capacità di contenimento, delle dispersioni energetiche, dell’utilizzo di apparecchiature e macchinari in particolari orari, ed altro ancora, servendosi di tutti i mezzi necessari, quindi anche delle bollette e delle certificazioni, allo scopo di vagliare il reale utilizzo di queste risorse, con l’obiettivo di ottimizzarle, realizzando un piano nel tempo, teso al risparmio.

A quale scopo si attua un audit energetico

Considerando che i consumi energetici si traducono in inquinamento, la direttiva europea, e da qui anche quella nazionale, viene improntata al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dell’anidride carbonica di un 20% per il 2020, e l’audit energetico è considerato lo strumento più valido per arrivarci.

Quali aziende debbono adeguarsi?

La legge per l’applicazione dell’audit energetico, si rivolge alle grandi aziende, e per la precisione, a quelle aziende che integrano un organico oltre i 250 dipendenti, un fatturato superiore ai 50 milioni di euro, ed un fatturato annuale che superi i 43 milioni di euro, ne sono invece escluse, le aziende che applicano un protocollo che contempli già l’utilizzo dell’audit energetico, infine va sottolineato che le aziende ritenute responsabili di forti consumi energetici, indipendentemente dalla dimensione, dovranno comunque ottemperare alla legge ratificata sugli audit energetici.

Modalità di applicazione della legge

Gli audit energetici saranno gestiti da specialisti del settore energia che applicheranno tutte le norme contingenti, facendo poi rapporto all’ Enea ( Ente per le Nuove tecnologie, Energia ed Ambiente ) ed a partire dal primo intervento, gli audit energetici dovranno essere fatti ogni quattro anni.
Nel caso si contravvenga alla legge si prevede una sanzione amministrativa nell’ordine delle 40.000 euro.